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Amare non è un crimine
Anche quest’anno Amnesty International Italia scende in piazza al fianco della comunità Lgbti contro ogni forma di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e/o dell’identità di genere e per sensibilizzare la società italiana sulle violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti di persone Lgbti in tutto il mondo. Per festeggiare insieme la gioia di essere “liberi ed eguali in dignità e diritti”.
Gli attivisti di Amnesty Lazio hanno partecipato sabato 11 giugno al Roma Pride (https://www.flickr.com/photos/ailazio/albums/72157669556135756).
Quest’anno l’attenzione di Amnesty International è rivolta a due paesi, Tunisia e Turchia, nei quali i diritti delle persone Lgbti sono a rischio.
In Tunisia il Codice penale criminalizza i rapporti sessuali consensuali tra persone adulte dello stesso sesso con pene fino a tre anni di reclusione e una multa per “sodomia e lesbismo”. Firmando il nostro appello si chiede al Governo Tunisino di porre fine alla discriminazione, di diritto e di fatto, nei confronti delle persone Lgbti e di abrogare l’articolo 230 del Codice penale.
In Turchia, anche quest’anno, c’è il timore che il Pride, che dovrebbe avere luogo il 26 giugno a Istanbul, possa essere nuovamente ostacolato dalla polizia tramite l’uso arbitrario ed eccessivo della forza. Nel 2015 le autorità turche hanno impedito l’annuale parata del Pride di Istanbul, nonostante migliaia di persone si fossero già riunite a Taksim, una piazza centrale della città. La polizia ha fatto uso della forza contro manifestanti pacifici colpendoli con cannoni d’acqua, gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
Amnesty International promuove l’azione di solidarietà #MyIstanbulPride con il Pride di Istanbul a cui sarà possibile partecipare, sino al 26 giugno, fotografando un monumento della propria città o con un selfie da pubblicare sui propri social (twitter, facebook, instagram) utilizzando l’hashtag #MyIstanbulPride.
All’indomani della strage avvenuta la notte tra l’11 e il 12 giugno al Pulse di Orlando, Florida, nella quale sono state uccise 50 persone e ne sono state ferite altre 53, è ancora più necessario scendere in piazza per sensibilizzare la società civile sulle violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti di persone LGBTI in tutto il mondo e per ricordare che amare non è un crimine e nessuno dovrebbe morire per il mero fatto che sta camminando in strada, andando a scuola o ballando in un locale.
Sabato 25 giugno scendi in piazza con gli attivisti di Amnesty Lazio per il Pride di Latina. Non serve essere la causa per difendere la causa.
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