Evento
LA FORTEZZA EUROPA
Via dei Prefetti
22, 00186 Roma
Italia

L’Unione europea e i suoi stati membri stanno sottoponendo migranti e rifugiati a un drammatico test di sopravvivenza.
In assenza di vie sicure e regolari per entrare in Europa, ogni anno sono decine di migliaia le persone che, alla disperata ricerca di asilo o di una vita migliore, tentano la traversata del Mediterraneo centrale. Nei primi nove mesi del 2014, nel tentativo sono morte più di 2500 persone – un nuovo record. Tutto ciò deve finire.
Nel rapporto di Amnesty vengono analizzate quelle carenze che da troppo tempo ormai caratterizzano le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale suggerendo raccomandazioni per un loro miglioramento.
Mare Nostrum, l’operazione condotta dall’Italia, è riuscita per il momento a tamponare queste problematiche, ma da sola non basta né può essere una soluzione duratura. È più che mai urgente e necessario che l’Unione europea intervenga con un’operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo per onorare quella che è una responsabilità europea comune
Le richieste di Amnesty International
- le operazioni di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo e nel mare Egeo siano rafforzate
- percorsi più sicuri e legali per raggiungere l’Europa siano forniti a chi fugge da conflitti e persecuzioni
- l’accesso alla protezione internazionale sia garantito a chi raggiunge le frontiere dell’Unione europea
- la cooperazione sui flussi migratori con i paesi che violano i diritti umani sia fermata
Relatori
Fernando Chironda European Campaign Coordinator Ufficio Lobby e Advocay Amnesty International
Paolo Martino e Rahell Ali Mohamed Regista e protagonista del
film- documentario TERRE DI TRANSITO
Alessandra Ciurlo Ricercatrice dei processi migratori. Docente di Ricerca Sociale nella Pontifica Università Gregoriana
Dott. Feisal Al –Mohamad medico siriano
Giuseppe Meffe Responsabile gruppo 056 di Amnesty International
Terra di transito affronta il tema delle migrazioni in Italia e in Europa a partire dal racconto di Rahell Ali Mohamed, rifugiato bambino dall’Iraq in Siria e poi costretto ad abbandonare anche la sua seconda terra.